Perypezye Urbane E.T.S.

Milano
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Descrizione

Perypezye Urbane agisce nell’ambito culturale a livello nazionale ed internazionale seguendo un approccio multidisciplinare e consegnando prodotti ed esperienze artistiche da analizzare attraverso la trasversalità tipica dei nostri tempi. Il mix di linguaggi, soprattutto alla luce dell’impatto che le nuove tecnologie hanno sulla fruizione culturale, ridefinisce una nuova psicologia dell’audience, contribuendo così a rafforzare una visione condivisa e multisettoriale e sempre aggiornata del discorso culturale. In altre parole se le nuove tecnologie consegnateci dai sistemi economici della globalizzazione “deterritorializzano” l’utente e determinano, secondo molti studiosi del settore ed operatori, una minaccia in termini di qualità di offerte presenti poiché omologati al “messaggio” globale, parallelamente Perypezye Urbane intravede nell’uso delle tecnologie e della realtà virtuale un potenziale sviluppo di nuovo pubblico dove protagonismo, cooperazione e compartecipazione di attori pubblici e privati, individuali e collettivi, interni ed esterni ad un determinato territorio collaborano alla valorizzazione di nuova fruizione culturale, “territorializzandosi” in questo nuovo sconfinamento e producendo nuovi generi culturali.
Il risultato: consentire la fruizione a un pubblico sempre più ampio a scopo educativo, culturale, identitario, ricreativo.
La condivisione delle attività proposte, arricchire e diversificare le proposte culturali, con particolare attenzione alla conquista di un nuovo pubblico, costituito da giovani, studenti, cittadini stranieri, non solo è elemento fondamentale per la crescita culturale ma funge anche da stimolo per lo sviluppo del senso di appartenenza ad una comunità culturale.
Per comprendere a pieno le caratteristiche di questa comunità Perypezye Urbane affronta annualmente un’analisi dei propri pubblici suddivisi come segue:
• Pubblico ricorrente, ovvero i nostri sostenitori. La nostra strategia è di tenerli stretti, non deluderli, non farli sentire esclusi, sfidarli/accompagnarli verso contenuti più “difficili”.
• Pubblico occasionale, da fidelizzare, capire cosa gli impedisce di tornare (lavorando su promozione, comunicazione, ecc.).
• Pubblico potenziale, quello che potrebbe essere interessato al nostro tipo di proposta ma che non ci conosce. Si tratta di proporre nuovi prodotti o servizi in grado di intercettarli (ad esempio partnership con altri soggetti, modifiche della programmazione, ecc.).
• Non pubblico, persone normalmente non interessate a ciò che proponiamo. Raggiungerli costa fatica e di solito non è indolore: comporta di uscire dalle proprie mura, costruire relazioni, coltivare fiducia, essere disposti a intervenire anche in modo importante sulle attività da programmare. Tipicamente cerchiamo di intercettare questa tipologia di utenza in maniera mediata, coinvolgendo operatori o figure di raccordo, anche in percorsi di formazione, che siano in grado successivamente di disseminare i nostri contenuti attraverso eventi moltiplicatori.

Perypezye Urbane crea DanceMe nel 2010 come progetto sperimentale per la creazione coreografica on-line, grazie al supporto di Fondazione Cariplo. Tra il 2010 e il 2011 sulla piattaforma internet www.danceme.org vengono prodotte 6 spettacoli di danza da altrettanti giovani autori di danza. I pionieri di DanceMe sono stati: Luna Paese, Paola Ponti, Davide Manico, Annalì Rainoldi, Alice Guazzotti e Anja Piotrowska, accompagnati da musicisti e videomaker come Giulio Escalona, Isobel Blank, e Mariano Leotta.

Il nuovo metodo produttivo introdotto da DanceMe ha fatto sì che le collaborazioni tra danzatori e artisti incontratisi sulla piattaforma siano proseguite nel tempo, contribuendo alla nascita e al consolidamento di compagnie di danza (come ad esempio Pirate Jenny), a connubi artistici (come ad esempio quello tra Paola Ponti, Giulio Escalona e Isobel Blank, che prosegue ancora oggi fruttuoso) o al consolidamento di carriere soliste (è il caso ad esempio di Luna Paese e Annalì Rainoldi).

Negli anni successivi DanceMe ha prodotto altri due lavori di Paola Ponti (Umano 1 e 2), una performance di Maruska Ronchi (Solo Qb) e degli studi di videodanza prodotti dal collettivo Coorpi – Campo Largo. Per Luna Paese DanceMe ha significato l’inizio di un percorso di ricerca del tutto originale partito dallo studio dei principi coreografici del post-modern di matrice americana, ricerca che prosegue tuttora.

Nel 2016 decidiamo di trasformare DanceMe in una piattaforma mobile e, grazie al sostegno di alcune Fondazioni Bancarie (Cariplo, Compagnia di San Paolo e Carige), realizziamo la prima App di DanceMe, dedicata alla produzione coreografica.
Nell’ottobre 2016 produciamo la prima performance di Paola Ponti interamente realizzata tramite l’App e nel 2017 DanceMe produce 6 lavori di danza sul tema delle migrazioni. Di questi 6 presentiamo Difficilissimo di Antonio Marino presso il Teatro Sociale di Camogli e il Festival Suq di Genova, Altrove di Elisa Sbaragli presso il Festival Più che Danza di Milano e Miscanthus and Blackbirds di Aya Toraiwa presso il Festival Wam! a Faenza.

Nel 2014 DanceMe entra nel progetto ministeriale di Promozione della Danza R.I.Si.Co, in cui rimane fino alla fine (dicembre 2017).
In seguito tuttavia alla crescita del progetto stesso e alla sua forte vocazione produttiva, e sostenuti da un gruppo di giovani coreografi e danzatori che formano il nocciolo duro di DanceMe, decidiamo di trasformarlo in un vero e proprio organismo di produzione dedicato alla ricerca coreografica di giovani autori di danza.
Entrano dunque nel progetto Luna Paese e Paola Ponti, memorie storiche del DanceMe delle origini, Marianna Andrigo e Elisa Sbaragli, con cui collaboriamo proficuamente da diversi anni, Daria Menichetti, come rappresentante dell’effervescente residenza coreografica dell’Umbria e il giovane Giorgio Azzone, che raccoglie la sfida di diventare anche il più giovane direttore artistico che DanceMe abbia mai espresso, ambasciatore del DanceMe che verrà.